Borgo Angelo Mazza, Parma 2003-2004.
Lavoravo nella bottega orafa di Mariotti, che con grande generosità, mi ospitava.
Suo figlio , con cui condividevo il laboratorio e mio secondo mentore orafo, aveva una cara amica che di mestiere faceva la restauratrice.
Questa ragazza, come pagamento per un restauro in una chiesa, ebbe un artistico e pesantissimo Cristo crocifisso del ‘500; un pò malandato, ma di grande valore.
Anna (nome di fantasia per la privacy), questa amica, mi chiese di restaurare i chiodi malconci in argento: con grande sorpresa, l’unico chiodo integro era sormontato da un bellissimo topazio citrino e così accettai di buon grado l’incarico.
Trovare altre due gemme uguali alla prima non fu impresa facile, poi dovetti rifare e rendere antichi i due chiodi guasti.
Se ripenso a quell’intervento, sono soddisfatto e grato di aver contribuito al restauro di un’opera d’arte così pregiata, che con ogni probabilità sarebbe rimasta abbandonata o peggio sarebbe finita in una discarica.

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