Le origini: l’importanza dei mentori

Una volta realizzati i primi anelli, si poneva un problema: erano opachi.

Il rame e l’ottone tendono ad ossidarsi e diventare scuri facilmente; per essere vendibili, avevo l’esigenza di trovare un modo di lucidarli.

Avevo trovato come soluzione quelle pagliette sottili da forno che , abbinate al mitico “Sidol”, (una crema che usavano le nonne per pulire le loro pentole di rame appese alle pareti), dava un effetto quasi soddisfacente.

Non so se ricordi come ti sentivi il primo giorno di un nuovo lavoro?

Magari facevi del tuo meglio e speravi che un tuo collega più esperto ti insegnasse i “trucchi del mestiere”.

E così, imitandolo e seguendo i consigli, sei diventato a tua volta esperto.

La fortuna di trovare un maestro è capitata anche a me: Franco mi ha insegnato i fondamenti del mestiere; mi regalò una pulitrice, alla quale andavano montate spazzole di cotone e con l’aiuto di alcune paste dai nomi strani (sasso marcio e rossetto), si usava per lucidare i gioielli.

Così, ho potuto abbandonare le pagliette da forno e i miei gioielli brillavano quasi come le pentole della nonna.

Ci sono ricerche che affermano che per diventare esperti in un arte ci vogliano 10000 ore di pratica;

Io penso, che con l’aiuto di un mentore, non si rischia di ripetere gli stessi errori per tutte quelle ore.


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